L'attacco di Panico
- Cromoenergetica

- 17 set
- Tempo di lettura: 3 min

COSA SCATENA L'ATTACCO DI PANICO?
Gli attacchi di panico nascono da una risposta esagerata del corpo allo stress, come se ci fosse un pericolo immediato anche quando non c’è. Spesso il cervello interpreta segnali innocui come minacce e attiva la cosiddetta “reazione di fuga o attacco” (fight or flight).
Ecco i fattori più comuni che possono scatenarli:
Periodi di forte stress (lavoro, studio, problemi familiari).
Eventi traumatici o ricordi dolorosi che riemergono.
Ansia generalizzata o paura di avere altri attacchi (il cosiddetto ciclo dell’ansia anticipatoria).
Stanchezza e mancanza di sonno.
Caffeina, alcol o sostanze stimolanti.
Cambiamenti ormonali o fisiologici (ad esempio nei periodi di forte tensione corporea).
Spazi chiusi o affollati (ascensori, mezzi pubblici, centri commerciali).
Luoghi associati a precedenti attacchi (“paura di riviverlo”).
Momenti in cui non ci si sente al sicuro o si ha poca possibilità di “fuga”.
Hai mai sentito parlare del nervo vago?
È uno dei nervi più lunghi ed importanti del nostro corpo: parte dal tronco encefalico e si dirama fino agli organi interni, modulando funzioni vitali come frequenza cardiaca, respirazione e attività digestiva.
Il suo compito principale è regolare il sistema nervoso parasimpatico, cioè quella parte del nostro sistema nervoso che ci aiuta a rallentare, calmare e ritrovare equilibrio dopo uno stato di stress.
Quando arriva un attacco di panico, sembra che il corpo vada in tilt: cuore a mille, respiro corto, sudore, senso di pericolo. In realtà, è il sistema nervoso simpatico che sta attivando la sua “modalità emergenza”.
Qui entra in gioco il nervo vago: una sorta di “freno naturale” che, quando è ben allenato, aiuta a calmare il cuore, regolare il respiro e riportare equilibrio. È come un interruttore interno che ci permette di tornare più velocemente alla tranquillità.
Se il nervo vago è poco “allenato” o non riesce a intervenire in modo efficace, questo stato di iperattivazione può protrarsi più a lungo e diventare molto intenso.
Come possiamo allenare il nervo vago?
La cosa bella è che possiamo rafforzarlo ogni giorno: respirando profondamente (tecnica del respiro), cantando, immergendoci nell’acqua fredda, muovendoci con dolcezza o praticando meditazione o yoga. Ogni piccola azione è un allenamento al nostro sistema nervoso, che ci rende più resilienti davanti all’ansia.
Il mio approcio terapeutico con la Cromopuntura
Il protocollo che utilizzo è quello di:
lavorare sulle cause (vincere la paura, abbassare i livelli di cortisolo, e regolare i conflitti).
Lavorare sulla memoria e il ricordo dell'avvenimento scatenante (Asse Ippocampo-Corteccia Pre-frontale e Amigdala)
Regolare il sistema parasimpatico (azione sul nervo vago)
Consigli pratici sulle tecniche di respirazione
Floriterapia
Non è sempre facile chiedere aiuto in caso di attacchi di panico, ansia e forte stress.
Gli attacchi di panico colpiscono tantissime persone, ma pochi ne parlano apertamente. Perché? Perché spesso ci si vergogna, si ha paura di essere giudicati deboli, fragili o “strani”. La verità è che gli attacchi di panico sono una condizione comune e non hanno nulla a che vedere con la mancanza di forza di volontà.
Il peso del tabù
Il silenzio crea isolamento. Chi soffre di attacchi di panico spesso si sente solo e diverso, quando in realtà vive qualcosa che riguarda milioni di persone. Non parlarne significa lasciare che la paura cresca, come se fosse un segreto inconfessabile.
Normalizzare il dialogo
Parlare di attacchi di panico non significa lamentarsi: significa condividere un’esperienza umana. Raccontare cosa succede dentro di noi aiuta a ridurre l’ansia, a ricevere sostegno e, soprattutto, a spezzare il pregiudizio.
Parlare apertamente di salute mentale è un atto di forza, non di debolezza. Più se ne parla, più diventa naturale cercare aiuto, senza vergogna.









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